Ad Asti una ventina di associazioni si sono incontrate per raccontarsi e conoscersi e immaginare un futuro di collaborazione insieme…
Segue l'intervento che abbiamo fatto in tale occasione
Nuove frontiere e nuove sfide
per il volontariato di auto-tutela e promozione
Alle associazioni dedicate a specifiche forme di disabilità
(per nascita, incidente o malattia) la difficile situazione economica impone
nuovi modi di porsi nei confronti delle pubbliche istituzioni, della politica,
della cittadinanza tutta.
Pensiamo sia giunto il momento di attivare una strategia
d'azione non più rivolta alla sola cura del proprio particolare interesse, ma
capace di sperimentare una maggiore attenzione verso altre realtà associative,
che sono spinte all'azione dall'impegno civile più che dal bisogno dei propri
aderenti, e che dánno luogo al vasto mondo del volontariato.
Contatti istituzionali.
Seppur spinti dalla situazione di necessità che vivono molti
nostri associati e confortati dalle normative internazionali, sappiamo che non
è più il tempo di agire su piani prevalentemente rivendicativi.
Intendiamo esplorare tutte quelle possibilità che ci
consentano di OFFRIRE SERVIZI alla comunità, anziché limitarsi a chiederne.
Le associazioni che ne hanno le caratteristiche, dovrebbero
uscire dal ghetto cui si auto-confinano a causa dell'attenzione rivolta quasi
esclusivamente a beneficio dei propri soci e alle funzioni di rappresentanza
dei loro interessi, bisogni e richieste.
I tempi che stiamo vivendo non consentono di chiedere
ulteriori risorse per il welfare, ma impongono di spendere meglio quelle che ci
sono.
Ci sono cose che possono essere migliorate a costo zero:
-
semplificare le normative,
-
favorire la partecipazione delle
associazioni alla gestione e al monitoraggio degli interventi,
-
incentivare l'attivazione di reti tra i
diversi ambiti di appartenenza.
Ciascuno di noi è in grado di rappresentare quella parte di
realtà che i nostri interlocutori non hanno avuto la sventura di conoscere
direttamente.
Dobbiamo assolvere ad una funzione altrettanto importante
come quella della tutela dei diritti: quella di descrivere situazioni totalmente
fuori dalla conoscenza cui tali interlocutori possono attingere tramite i
consueti canali istituzionali o per esperienza.
Rapporti con il Volontariato.
L'apertura al mondo del volontariato e la possibilità di
instaurare collaborazioni con altre realtà organizzate può essere un utile
mezzo per uscire dall'invisibilità. A tale invisibilità purtroppo non si pone
rimedio solo con qualche manifestazione o convegno. Ne si è meno invisibili
perché qualche storia personale arriva agli effimeri onori dei telegiornali.
Bisogna agire evitando che la disabilità sia percepita
esclusivamente come una condizione che costringe a pretendere aiuto (in forza
delle leggi o, peggio, della pietà).
È, soprattutto, una condizione che costringe a vivere
un'esperienza che può essere messa al servizio della collettività. A questo
proposito, proprio perché abbiamo necessità di attingere a risorse cospicue,
consideriamo un dovere civico dare un contributo all'individuazione di quelle
sacche di inefficienza, inefficacia e spreco di cui siamo sovente testimoni.
Qualche
cenno sulla nostra associazione
Intendiamo riaffermare la nostra identità e il nostro valore
muovendoci nel mondo come attori e non come passivi fruitori di uno Stato
sociale mai abbastanza evoluto.
Sappiamo che la riappropriazione della propria vita passa
attraverso un radicale cambiamento di prospettiva nell'agire: non si raggiunge
una piena inclusione sociale restando prigionieri delle nostre necessità e delle
nostre quotidiane fragilità…
Vogliamo smettere di essere considerati un problema, ma una
risorsa sulla quale contare per costruire, oltre lo Stato Del Welfare, una
Comunità Solidale.
Siamo in grado di utilizzare la disponibilità di alcuni
nostri volontari per effettuare visite domiciliari alle persone disabili, per
raccoglierne le esigenze, offrire occasioni di relazione personale tra pari,
provvedere ad una alfabetizzazione informatica per aumentarne le possibilità di
comunicazione, attivare iniziative di socializzazione, scambi di esperienze e
gestione di eventuali gruppi di auto-mutuo-aiuto.
Oltre alle visite domiciliari intendiamo fornire anche un
servizio di accompagnamento e trasporto per la partecipazione alle attività e
iniziative che verranno messe in campo secondo i bisogni rilevati e gli
interessi manifestati. A questo proposito prevediamo di instaurare rapporti
operativi con altre associazioni che dispongono di automezzi propri
opportunamente attrezzati.
Risultati attesi:
1) migliorare le occasioni di inclusione sociale delle
persone affette da disabilità motoria grave.
2) aumentare il senso di prossimità solidale con la
testimonianza concreta di attenzione ai bisogni dell'altro.
3) offrire occasioni di sollievo e di confronto ai nuclei
familiari colpiti dalle complesse problematiche che una malattia o un incidente
scatenano non solo nella persona colpita, ma anche nel suo entourage.
4) dare un contributo affinché i disabili motori possano
uscire dall'attuale condizione di invisibilità, favorendone una maggiore
presenza nella comunità di appartenenza.
5) contribuire ad una più aggiornata mappatura dei bisogni,
d'intesa con gli Enti Gestori dei servizi socio-assistenziali.
6) affrontare le contrazioni del sistema di welfare con una
più diretta assunzione di responsabilità, attivando risorse proprie e
mettendosi in gioco personalmente, senza aspettare interventi risolutivi
dall'alto.
3 Dicembre 2012
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