Verbale dell'incontro con la dottoressa Vitale

Ecco il verbale dell'incontro del 28 maggio 2012 presso l'Assessorato al Welfare, tenutosi dopo la nostra lettera al Difensore Civico regionale del mese di marzo…

 
REGIONE PIEMONTE – ASSOCIAZIONI PER LA VITA INDIPENDENTE
 
(Lunedì 28 maggio 2012 presso Corso Stati Uniti 1 – ore 14,30)
 
 
 
 
Presenti:
Raffaella Vitale, Antonietta Cozzolino e Marco Perry (Regione Piemonte – Politiche Sociali), Piergiorgio Maggiorotti (Associazione FISH), Fernando Imbriano (Associazione L’Arcobaleno per una Vita Indipendente e Autonoma), Gino Bevilacqua (Associazione consequor) e Germano Tosi (Associazione Consequor).
 
 
L’incontro del gruppo di lavoro è stato introdotto dal Direttore delle Politiche Sociali e Politiche per la Famiglia, dott.ssa Raffaella Vitale (Regione Piemonte) che dichiarava la massima disponibilità dell’Ente ad ascoltare le osservazioni rilevate dalle Associazioni che si occupano della promozione dei progetti di Vita Indipendente.
Germano Tosi (Consequor) elencava i motivi per cui era stato richiesto l'incontro, che è successivo alle richieste rivolte dalle associazioni di Vita Indipendente al Difensore Civico regionale.
Tosi poneva una serie di quesiti ai rappresentanti della Regione che sono:
-          quali saranno le conseguenze dei previsti tagli concernenti i contributi regionali per gli enti gestori dei servizi socio assistenziali? I fondi per la disabilità saranno confermati?
-          sarà ancora possibile mantenere distaccato il percorso dei contributi per i progetti di Vita Indipendente con il fondo della disabilità?
-          la Regione ha presente le disparità dei criteri per la valutazione del reddito adottati dagli Enti Gestori?
A proposito di quest’ultimo punto, Tosi specificava la sua situazione personale e le difficoltà sorte con l’Ente Gestore del suo territorio di riferimento.
Gino Bevilacqua (Consequor), inoltre, completava il quadro degli interrogativi che le associazioni volevano porre alla Regione, chiedendo:
-          la deliberazione relativa alle Linee Guida dei progetti di Vita Indipendente è ancora in vigore?
-          vi saranno dei criteri maggiormente uniformi per il calcolo del reddito alle persone che sono titolari di un progetto?
Bevilacqua faceva presente la situazione d’incertezza che è attualmente presente negli Enti Gestori e dichiarava la disponibilità delle associazioni di Vita Indipendente ad aiutare la Regione nel compito di ristrutturare la spesa in modo diverso, con l’obiettivo di ottenere una razionalizzazione equa ed efficace.
La dott.ssa Raffaella Vitale (Regione) illustrava il quadro attuale della situazione, specificando che sono previste, in merito ai contributi agli Enti Gestori, delle riduzioni intorno al 20 % rispetto l’anno scorso.
Affermava che era necessario valutare con i servizi sociali territoriali come e dove effettuare dei tagli, cercando di attuare una concertazione.
Faceva presente, inoltre, come anche i progetti di VI potranno essere soggetti alla valutazione della situazione economica e che è necessaria una revisione delle Linee Guida, in modo da rendere i criteri più omogenei sul territorio.
Piergiorgio Maggiorotti (Fish) citava la deliberazione riguardante la SLA, dove non è prevista la contribuzione dell’utente in quanto l’intervento è considerato ad alta valenza sanitaria, affermando, tra l’altro, che occorre evitare delle disparità di trattamento tra le diverse tipologie di disabilità.
Chiedeva se sia possibile gestire le risorse relative ai progetti di VI come i fondi SLA, ovvero con una gestione diretta delle ASL.
Faceva presente, inoltre, che il Fondo Unico della disabilità ha, di fatto, penalizzato i progetti di Vita Indipendente e annunciava che, ancora oggi, tali progetti sono confusi con gli assegni di cura.
Concordava sul fatto che sarà inevitabile il percorso che porterà alla contribuzione economica dei titolari dei progetti VI, ma nutriva dei dubbi sull’applicazione dell’ISEE.
Poneva inoltre il dubbio:
-          se i progetti di VI sono considerati interventi di forte valenza sanitaria, come gli interventi a sostegno della domiciliarità delle persone affette da SLA, non dovrebbero essere soggetti alla valutazione del reddito;
-          nel caso contrario, dovrebbero essere ricompresi nei LEA, con una quota a carico dell’utente, soggetta a valutazione del reddito.
Chiedeva infine la garanzia della continuità dei progetti VI e l’attivazione di un tavolo di concertazione.
Imbriano (L’Arcobaleno – per una Vita Indipendente e Autonoma) sottolineava come i progetti VI siano un reale investimento nel welfare (ricerca del personale idoneo, collaborazione con l’assistente, rapporto con il volontariato).
Affermava, infatti, l’importanza del rapporto tra titolare del progetto e assistente personale e, al tempo stesso, sottolineava come la maggior parte dell’orario di lavoro dell’assistente è impiegato per interventi di tipo sanitario.
La dott.ssa Vitale (Regione) ripresentava la necessità di inserire un criterio di valutazione del reddito per VI: l’ISEE o un altro parametro.
Tosi (Consequor) e Maggiorotti (Fish) ponevano l’accento sull’importanza di un tavolo tecnico VI, ribadendo la necessità di un confronto costante sul tema specifico.
La dott.ssa Vitale (Regione), citando i dati in possesso dell’ente a seguito del recente monitoraggio, specificava che ci sarebbe stato un approfondimento da parte della Regione per capire a quanto ammontano le situazioni in attesa di un progetto di VI e le eventuali motivazioni relative alla cessazione dei progetti stessi.
Infine terminava l’incontro dichiarando che sarà necessaria una revisione della deliberazione riguardante le Linee Guida della VI, attuando una collaborazione con le associazioni.

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