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Alla cortese attenzione:
Ufficio del Difensore Civico
Consiglio
Regionale del Piemonte Via Dellala 8, 10121 Torino
Oggetto:
destinazione del finanziamento relativo ai "progetti di Vita Indipendente" della Regione Piemonte.
Per le persone con disabilità, la Vita Indipendente è il diritto di poter
vivere proprio come chiunque altro. Avere la possibilità di prendere decisioni
riguardanti la propria vita e di svolgere attività di propria scelta, con le
sole limitazioni che hanno le persone senza disabilità. Diritto alla
autodeterminazione della propria esistenza per affrontare e controllare in
prima persona, senza nessuna decisione esterna o di altri, il proprio
quotidiano e il proprio futuro. In definitiva, libertà di scelta nonostante la
disabilità.
L'assistenza personale autogestita consente alla persona con grave
limitazione dell'autonomia di operare le scelte che riguardano gli individui
indistintamente, che possono agire senza i condizionamenti dettati da una
situazione di svantaggio, costantemente presente nell’esistenza
delle persone con disabilità. Per ognuno di noi la possibilità di poter gestire
e personalizzare la propria assistenza giornaliera è la prerogativa
inderogabile per raggiungere quell’autonomia che ci permette di
essere buoni studenti o lavoratori o volontari, ma anche buoni amici, padri,
madri, ecc.
Gli assistenti vengono regolarmente assunti con contratto di lavoro,
secondo quelli previsti dalle vigenti leggi, direttamente formati dalla persona
disabile, con interventi personalizzati e finalizzati alle necessità
individuali, tramite un mansionario concordato direttamente con l’assistente
o gli assistenti personali assunti.
I finanziamenti sono destinati totalmente all'assunzione ed al pagamento
dei relativi stipendi e contributi e devono essere rendicontati e, per questi
motivi, sono specifici per ciascuna persona. Queste erogazioni rientrano nel
quadro normativo della Legge 21 maggio 199 8 n. 162, che introduce la
possibilità delle Regioni di finanziare i progetti personali con l'articolo I-ter; tramite la Legge 8 novembre 2000, n. 32
8 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e
servizi sociali" con l'art. 14 e nella recente Convenzione ONU sui
diritti delle persone disabili con l'art. 19: vita
indipendente ed inclusione nella società' ratificata dall’Italia
con la legge n.1 8 del. 3 marzo 2009.
Sulla base di una esperienza decennale nel territorio nazionale ed in
Piemonte le Associazioni scriventi sono state il punto di riferimento per la
Regione Piemonte e nell’anno 2002, l’Assessore alle Politiche
Sociali Mariangela Cotto, elaborò la prima delibera che diede il via alla prima
"Sperimentazione di progetti per la Vita Indipendente" con
finanziamento di 74 progetti personalizzati con un impegno economico di
1.000.000 € appositamente destinati. Attualmente il finanziamento regionale a
copertura dei 174 progetti attivi e suddivisi nei 52 Enti Gestori, è di circa
2.700.000 €.
Nel 2008 la nuova delibera ha trasformato la Sperimentazione in un
programma definitivo con criteri di accesso, regolati secondo la DGR 48-9266
"Approvazione delle Linee Guida per i progetti di vita indipendente",
nelle quali si indica chiaramente che: "i progetti di Vita Indipendente in quanto finalizzati al raggiungimento
della piena autonomia personale non devono essere interpretati come interventi
di sostegno al nucleo familiare, azione, peraltro, già ricompresa nei
finanziamenti di cui alla l. 162/98, né come interventi sostitutivi
dell'attività di assistenza tutelare, né come interventi di carattere sanitario
di competenza infermieristica e/o riabilitativa".
La peculiarità di questa innovativa formula rappresenta una scelta
personale per le persone con disabilità che, con la propria autodeterminazione,
intendono gestire autonomamente la propria vita, mirata ad una inclusione
sociale, secondo i propri tempi, in base alle proprie necessità, rispetto
all'autonomia residua. Diventando loro stessi protagonisti della propria vita,
sono al contempo datori di lavoro, per cui il finanziamento genera posti di
lavoro, abbattendo i costi ben più esosi degli equivalenti operatori socio=sanitari.
A tutela di queste prerogative, peraltro sufficientemente dettagliate
nelle suddette Linee guida, le Associazioni scriventi hanno in questi anni
svolto azione di costante monitoraggio, impegnando l'Assessorato alle Politiche
Sociali, per mantenere il più possibile distinto questo percorso da tutte le
altre forme più "assistenziali" e mirate più alla cura della persona,
con delibere regionali atte a specificare la forte necessità di garantire la
continuazione del finanziamento. Un altro passo delle Linee Guida recita
infatti che: "tutti i progetti di Vita
Indipendente, a cui va garantita la continuità,
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Con la recente riduzione dei finanziamenti pubblici, in particolare sul
welfare nazionale e l'azzeramento del Fondo per la non autosufficienza, le
Regioni hanno innegabili difficoltà nel garantire le necessarie risorse per gli
Enti Gestori, con la conseguenza della "rimodulazione dei servizi"
all'utenza, il che significa di fatto un taglio delle risorse economiche
soprattutto per le persone con disabilità anche in condizione di gravità, già
pesantemente colpite dagli effetti della crisi economica.
La nostra segnalazione è
strettamente connessa alla scadenza del 31 marzo p.v. quale termine per la
deliberazione del bilancio preventivo per l'anno 2012 degli Enti Locali, i
quali non avendo chiare indicazioni dall'Assessorato Politiche Sociali
sull'entità del finanziamento residuo a loro disposizione, iniziano di fatto a
decurtare gli importi destinati a servizi relativi alle persone disabili, anche
quelle in condizioni di gravità.
Nel nostro caso specifico
alcuni Enti locali hanno frettolosamente convocato i fruitori dei progetti di
Vita Indipendente proprio in questi giorni, avvertendo unilateralmente la
decisione di ridurre del 30% i finanziamenti personalizzati, a partire dal
prossimo mese di Aprile. Sostanzialmente significa venir meno alla tutela dei
diritti fondamentali delle persone, in particolare di quelle più svantaggiate.
Ma in pratica il danno è ancora più grave se si pensa che, relativamente a
questi progetti di Vita Indipendente, dovranno sommariamente essere licenziate
le persone assunte regolarmente come assistenti personali, creando ulteriore
precarietà, favorendo il fenomeno del lavoro nero e, questione gravissima, il
ritorno forzato alla carcerazione domestica, se non peggio in alcuni casi,
delle persone con disabilità.
A tal riguardo richiediamo quindi cogenti indicazioni per la
ridefinizione di un bilanciamento equo delle risorse, con criteri atti a
rispettare ma non compromettere i bisogni primari ed i diritti fondamentali dei
cittadini in condizione di disabilità. Abbiamo anche inviato lettera di
richiesta di incontro con l'attuale Assessore alle Politiche Sociali regionale,
per una onesta concertazione.
In attesa del Suo importante riscontro, porgiamo i nostri distinti saluti
e restiamo a disposizione per ogni chiarimento. Per l'eventuale consultazione
delle delibere regionali ed allegati dei progetti consigliamo la seguente url:
Firmano le
seguenti Associazioni:
L’arcobaleno, Disabili Motori per una
Vita Indipendente e Autodeterminata larcobaleno.asti@gmail.com
A.N.C.O.R.A. = Associazione No=profit per la
Costruzione Orientata al Reinserimento e Autonomia (presso
Unità Spinale A.O.U. Maggiore della Carità =
Novara). Associazione di volontariato
Associazione di volontariato Idea Onlus (via
Toscanini, 6 = Alessandria).
1= ISGI Rapporto finale sulla Convenzione ONU del settembre 2011 (Istituto di Studi Giuridici Internazionali, Ente Committente: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
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