Ricorso al Difensore Civico Regionale

Di seguito la lettera scritta a marzo 2012 al Difensore Civico regionale per segnalare l'inaccettabile comportamento di un Ente Gestore dei servizi socio assistenziali, che aveva tagliato l'importo di due progetti sebbene la Regione avesse garantito anche nel 2012, per i progetti in corso, gli stessi importi del 2011.

 
Torino, 27 marzo 2012

Alla cortese attenzione:
Ufficio del Difensore Civico

Consiglio Regionale del Piemonte Via Dellala 8, 10121 Torino

Oggetto:
destinazione del finanziamento relativo ai "progetti di Vita Indipendente" della Regione Piemonte.

 
Per le persone con disabilità, la Vita Indipendente è il diritto di poter vivere proprio come chiunque altro. Avere la possibilità di prendere decisioni riguardanti la propria vita e di svolgere attività di propria scelta, con le sole limitazioni che hanno le persone senza disabilità. Diritto alla autodeterminazione della propria esistenza per affrontare e controllare in prima persona, senza nessuna decisione esterna o di altri, il proprio quotidiano e il proprio futuro. In definitiva, libertà di scelta nonostante la disabilità.

L'assistenza personale autogestita consente alla persona con grave limitazione dell'autonomia di operare le scelte che riguardano gli individui indistintamente, che possono agire senza i condizionamenti dettati da una situazione di svantaggio, costantemente presente nellesistenza delle persone con disabilità. Per ognuno di noi la possibilità di poter gestire e personalizzare la propria assistenza giornaliera è la prerogativa inderogabile per raggiungere quellautonomia che ci permette di essere buoni studenti o lavoratori o volontari, ma anche buoni amici, padri, madri, ecc.

Gli assistenti vengono regolarmente assunti con contratto di lavoro, secondo quelli previsti dalle vigenti leggi, direttamente formati dalla persona disabile, con interventi personalizzati e finalizzati alle necessità individuali, tramite un mansionario concordato direttamente con lassistente o gli assistenti personali assunti.

I finanziamenti sono destinati totalmente all'assunzione ed al pagamento dei relativi stipendi e contributi e devono essere rendicontati e, per questi motivi, sono specifici per ciascuna persona. Queste erogazioni rientrano nel quadro normativo della Legge 21 maggio 199 8 n. 162, che introduce la possibilità delle Regioni di finanziare i progetti personali con l'articolo I-ter; tramite la Legge 8 novembre 2000, n. 32 8 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" con l'art. 14 e nella recente Convenzione ONU sui diritti delle persone disabili con l'art. 19: vita indipendente ed inclusione nella società' ratificata  dallItalia con la legge n.1 8 del. 3 marzo 2009.

 

Sulla base di una esperienza decennale nel territorio nazionale ed in Piemonte le Associazioni scriventi sono state il punto di riferimento per la Regione Piemonte e nellanno 2002, l’Assessore alle Politiche Sociali Mariangela Cotto, elaborò la prima delibera che diede il via alla prima "Sperimentazione di progetti per la Vita Indipendente" con finanziamento di 74 progetti personalizzati con un impegno economico di 1.000.000 € appositamente destinati. Attualmente il finanziamento regionale a copertura dei 174 progetti attivi e suddivisi nei 52 Enti Gestori, è di circa 2.700.000 €.

Nel 2008 la nuova delibera ha trasformato la Sperimentazione in un programma definitivo con criteri di accesso, regolati secondo la DGR 48-9266 "Approvazione delle Linee Guida per i progetti di vita indipendente", nelle quali si indica chiaramente che: "i progetti di Vita Indipendente in quanto finalizzati al raggiungimento della piena autonomia personale non devono essere interpretati come interventi di sostegno al nucleo familiare, azione, peraltro, già ricompresa nei finanziamenti di cui alla l. 162/98, né come interventi sostitutivi dell'attività di assistenza tutelare, né come interventi di carattere sanitario di competenza infermieristica e/o riabilitativa".

 

La peculiarità di questa innovativa formula rappresenta una scelta personale per le persone con disabilità che, con la propria autodeterminazione, intendono gestire autonomamente la propria vita, mirata ad una inclusione sociale, secondo i propri tempi, in base alle proprie necessità, rispetto all'autonomia residua. Diventando loro stessi protagonisti della propria vita, sono al contempo datori di lavoro, per cui il finanziamento genera posti di lavoro, abbattendo i costi ben più esosi degli equivalenti operatori socio=sanitari.

A tutela di queste prerogative, peraltro sufficientemente dettagliate nelle suddette Linee guida, le Associazioni scriventi hanno in questi anni svolto azione di costante monitoraggio, impegnando l'Assessorato alle Politiche Sociali, per mantenere il più possibile distinto questo percorso da tutte le altre forme più "assistenziali" e mirate più alla cura della persona, con delibere regionali atte a specificare la forte necessità di garantire la continuazione del finanziamento. Un altro passo delle Linee Guida recita infatti che: "tutti i progetti di Vita Indipendente, a cui va garantita la continuità,
 
 
devono essere sottoposti a verifica sulla base di una relazione annuale sulle spese sostenute e sull'andamento del progetto che la persona beneficiaria è tenuta a produrre attestante l'attuazione del progetto stesso”.


Con la recente riduzione dei finanziamenti pubblici, in particolare sul welfare nazionale e l'azzeramento del Fondo per la non autosufficienza, le Regioni hanno innegabili difficoltà nel garantire le necessarie risorse per gli Enti Gestori, con la conseguenza della "rimodulazione dei servizi" all'utenza, il che significa di fatto un taglio delle risorse economiche soprattutto per le persone con disabilità anche in condizione di gravità, già pesantemente colpite dagli effetti della crisi economica.

La nostra segnalazione è strettamente connessa alla scadenza del 31 marzo p.v. quale termine per la deliberazione del bilancio preventivo per l'anno 2012 degli Enti Locali, i quali non avendo chiare indicazioni dall'Assessorato Politiche Sociali sull'entità del finanziamento residuo a loro disposizione, iniziano di fatto a decurtare gli importi destinati a servizi relativi alle persone disabili, anche quelle in condizioni di gravità.
Nel nostro caso specifico alcuni Enti locali hanno frettolosamente convocato i fruitori dei progetti di Vita Indipendente proprio in questi giorni, avvertendo unilateralmente la decisione di ridurre del 30% i finanziamenti personalizzati, a partire dal prossimo mese di Aprile. Sostanzialmente significa venir meno alla tutela dei diritti fondamentali delle persone, in particolare di quelle più svantaggiate. Ma in pratica il danno è ancora più grave se si pensa che, relativamente a questi progetti di Vita Indipendente, dovranno sommariamente essere licenziate le persone assunte regolarmente come assistenti personali, creando ulteriore precarietà, favorendo il fenomeno del lavoro nero e, questione gravissima, il ritorno forzato alla carcerazione domestica, se non peggio in alcuni casi, delle persone con disabilità.

 Si fa inoltre presente a codesta autorità che la delibera DGR 1=2646 del 3 ottobre 2011 potrebbe, a nostro avviso, contenere indicazioni tali a garantire il finanziamento predisposto dall'Assessorato, per la continuazione dei progetti di Vita Indipendente estesa a tutto il corrente anno, a fronte della certezza del danno che tale detrazione provocherebbe. Ancora una volta dovremo passivamente assistere ad una ulteriore frantumazione di quei diritti sanciti dalla nostra Costituzione, dai principi esposti nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, dagli stessi principi contenuti nella legge regionale n° 1=2004. Ma soprattutto ci chiediamo: perché falciare una "buona prassi" che è già regolamentata anche in altre regioni italiane e che fino a ieri era menzionata tale (proprio la delibera piemontese delle Linee Guida") in molti autorevoli studi (1), proprio perché genera risparmio di risorse pubbliche creando persino posti di lavoro?

A tal riguardo richiediamo quindi cogenti indicazioni per la ridefinizione di un bilanciamento equo delle risorse, con criteri atti a rispettare ma non compromettere i bisogni primari ed i diritti fondamentali dei cittadini in condizione di disabilità. Abbiamo anche inviato lettera di richiesta di incontro con l'attuale Assessore alle Politiche Sociali regionale, per una onesta concertazione.

 Vogliamo appellarci ai principi di non discriminazione contenuti nella legge 67/2006 ed alla nostra Costituzione Italiana: larticolo 2 della Costituzione unisce linderogabilità della solidarietà (politica, economica e sociale) allinviolabilità delle libertà fondamentali. Cioè a dire che la prima disposizione giuridica della Costituzione stabilisce che, non solo la Repubblica deve essere solidale, ma deve prestare la propria solidarietà rispettando le libertà inviolabili dellindividuo.
Gli stessi diritti di cittadinanza saranno preclusi nel caso alcuni Enti locali più virtuosi decidessero di non effettuare questi tagli, rispetto invece a quelli che già hanno deciso di farli, generando palese violazione ed anti=costituzionalità.

 
In attesa del Suo importante riscontro, porgiamo i nostri distinti saluti e restiamo a disposizione per ogni chiarimento. Per l'eventuale consultazione delle delibere regionali ed allegati dei progetti consigliamo la seguente url:


 

Firmano le seguenti Associazioni:

Associazione Consequor Onlus per la Vita Indipendente info@consequor.it

Federazione Italiana Superamento Handicap Piemonte fishpiemonte@fishonlus.it.

Coordinamento Para=tetraplegici del Piemonte info@cptorino.it

Associazione Handicap e Sviluppo ahs@arpnet.it

Larcobaleno, Disabili Motori per una Vita Indipendente e Autodeterminata larcobaleno.asti@gmail.com

A.N.C.O.R.A. = Associazione No=profit per la Costruzione Orientata al Reinserimento e Autonomia (presso
Unità Spinale A.O.U. Maggiore della Carità = Novara). Associazione di volontariato

Associazione di volontariato Idea Onlus (via Toscanini, 6 = Alessandria).


1= ISGI Rapporto finale sulla Convenzione ONU del settembre 2011 (Istituto di Studi Giuridici Internazionali, Ente Committente: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

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