RIFLESSIONI DI UNA VOLONTARIA
E’ difficile in questi tempi credere nell’uomo, avere fiducia, sperare. In questi lunghi anni passati seduta sulla mia carrozzina ho visto il mondo cambiare.
Ho incontrato sul mio cammino situazioni piene di angoscia, di solitudine, di disperazione, ma ho anche vissuto momenti di solidarietà, di amore, di generosità. Ho visto gente piena di entusiasmo disposta a dare una mano senza chiedere nulla in cambio. Ed è in questa gente che io credo, è con loro che ho sempre lavorato per fare si che la diversità non sia più un marchio,ma sia accettata come un valore positivo. Quante lotte, quante battaglie per cercare di far crollare i troppi muri che ci circondano: pregiudizi, barriere mentali e architettoniche,indifferenza, egoismo.
Credo che l’impegno, il non chiudersi tra quattro mura, il non mettersi sempre al centro del mondo, siano l’unico mezzo che abbiamo per riuscire a cambiare questo nostro rattoppato “stivale”. Si parla tanto, e speriamo che davvero ciò accada, di pace, ma questa si costruisce ogni giorno coi piccoli fatti apparentemente insignificanti,ma fondamentali: una mano tesa, un sorriso, la partecipazione.
Fare ciò vuole semplicemente dire compiere un atto di giustizia, non si fa niente di particolare, non si è angeli con l’aureola, è un atto dovuto verso il nostro prossimo.
Per me questo vuol dire vivere con gli altri, per gli altri, insieme agli altri, perché VIVERE è difficile,vivere con gli altri è molto difficile,ma vivere soli è impossibile!
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